Accettazione di sè
L'accettazione di sè rappresenta una tappa fondamentale sulla quale è necessario soffermarsi durante il cammino verso la ricerca della felicità.
Non sarebbe bello svegliarci la mattina e sentirci in pace, in equilibrio con l'immagine di noi stessi?
Eppure, nella maggioranza dei casi non è così; c'è sempre una nota stonata, quacosa in noi che non ci soddisfa pienamente; iniziamo con l'osservarci nello specchio e notiamo una ruga di troppo, i capelli sembrano assumere ogni tipo di piega tranne quella che desidereremmo, i pantaloni sono stretti, la vita ci sembra troppo larga, gli occhi troppo piccoli, i denti storti.....e, come se non bastasse, anche alcuni aspetti della nostra personalità non ci convincono pienamente e vorremmo riuscire a modificarli per sentirci maggiormente a nostro agio nei rapporti con le persone che ci circondano. Insomma, le
Voci nella Testa iniziano incessantemente a parlare, non ci danno tregua, creando dentro di noi un perpetuo senso di insoddisfazione, una mancanza di appagamento, un vuoto che pare incolmabile.
Allora mi domando? Manca davvero qualcosa? C'è una motivazione reale che provoca questa sensazione, più o meno profonda ma pur sempre presente?
A volte pensiamo che le persone molto belle fisicamente o molto ricche non abbiano questo tipo di sensazione ma, in realtà, non è così; noi tutti ne siamo vittime in un modo o nell'altro perchè la causa non è da ricercarsi nella mancanza di qualcosa di oggettivo, ma in una distorsione mentale che prende il controllo sulle nostre vite.
Supponiamo che io non sia soddisfatta delle mie gambe; ho la sensazione che siano troppo grosse, troppo corte, troppo pesanti; così mi osservo nello specchio e inizio un dialogo interiore senza fine, scandito da una sorta di lamentela sulla quale si concentra tutta la mia attenzione.
Ora, se riesco a prendere il controllo, inizio a osservare le mie gambe per quello che oggettivamente sono, senza esprimere alcun giudizio e ripercorro l'iter dei miei pensieri come se stessi ascoltando una registrazione. Divento cioè una testimone dei miei pensieri, delle mie lamentele e, nel momento in cui questo accade la scena assume di per se stessa una connotazione alquanto ridicola. Ho l'impressione di essere il personaggio di un film comico che passa la vita dialogando con un'entità misteriosa e potente che controlla i miei pensieri, che ha assunto una vita propria, parlando di continuo, confondendomi e allontanandomi dal mio equilibrio.
Chi stabilisce se le mie gambe sono belle o brutte? Perchè sono così convinta che, se le mie gambe fossero più magre, sarei più bella? E ancora, perchè mai me ne resto lì, davanti ad uno specchio, chiudendomi nella mia ottusità, dando tutta questa importanza ad una semplice percezione?
In realtà, ciò che osservo è un'impressione che la mente ha costruito basandosi su credenze esterne che si sono insinuate dentro di me, costruendo una sorta di velo che mi impedisce di vedere le cose come realmente sono. Le voci nella mente mi portano ad essere completamente vittima dei giudizi altrui, del modo in cui io mi sono convinta che gli altri mi vedono; e, lo dimostra il fatto che, nel momento in cui mi sdraio da sola sul divano ed indosso un pigiama, allontanandomi dal mondo esterno, non mi preoccupo più di come sono le mie gambe perchè in quel momento non c'è nessuno che mi può osservare.
Davvero voglio che sia qualcosa di esterno a determinare il mio umore, il modo in cui mi sento e giudico me stessa?
Ora, la prossima volta che mi guarderò nello specchio, avrò una scelta; iniziare a lamentarmi, prestando attenzione alle voci della mia mente, oppure accettare le mie gambe per quello che sono, semplicemente gambe. A quel punto, se voglio ancora modificarne l'aspetto, intraprenderò le azioni necessarie affinchè questo si realizzi, bypassando però completamente quello snervante e deprimente dialogo interiore che non serve assolutamente a nulla.
Potreste pensare che questa non sia una cosa facile; bè in realtà, credetemi, non sareste voi a pensarlo ma le voci nella vostra mente; la soluzione esiste sempre ed è spesso molto più a portata di mano di quanto potrebbe sembrare; semplicemente, non la vediamo perchè ci ostiniamo ad osservare la realtà attraverso dei filtri mentali che la distorcono completamente.
In ogni settore della nostra vita in cui non ci accettiamo pienamente, proviamo ad agire anzichè lamentarci, proviamo a prendere il controllo della mente, mettendola al nostro servizio per raggiungere un obiettivo, piuttosto che diventare schiavi delle sue paranoie.
Se questo processo viene attuato ogni giorno, continuamente, cominciando dalle piccole cose, alla fine funzionerà. Le nostre azioni seguiranno le nostre intenzioni, nello stesso modo in cui le gambe di un giocatore di calcio seguono il pallone, con fluidità, senza inutili filtri mentali.
In ogni caso, dobbiamo avere l'assoluta certezza che siamo in grado di prendere in mano le redini della nostra vita, che non è mai troppo tardi per viverla come vorremmo, ma perchè questo accada non dobbiamo rimanere aggrappati ai nostri vecchi modi di pensare ed agire, dobbiamo far si che la mente lavori per noi e non contro di noi.
Ogni piccolo passo nella direzione dell'amore verso noi stessi, ci porterà ad acquisire una nuova abitudine mentale, sino a quando un diverso sottofondo, una sottile corrente di soddisfazione inizierà ad insinuarsi quasi impercettibilmente nella nostra esistenza.
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