Percorsi di Consapevolezza, Coscienza e Felicità.
Consapevolezza, Coscienza e Felicità; tre termini profondamente connessi per chiunque cerchi pace nella vita quotidiana, in un mondo in cui spesso non riusciamo più a dare significato alle nostre azioni, alla routine di ogni giorno, alla confusione mentale che ci accompagna incessantemente, impedendoci di vedere oltre il velo dell'apparenza delle forme e delle emozioni.
Spesso perduti ed inconsapevoli, trascinati dall'oceano impetuoso di forze esterne che paiono prendere il controllo su tutto quanto accade, non riusciamo a fermarci per guardare all'interno di noi stessi e cercare qualcosa di più profondo, qualcosa che ci dia il potere di decidere ciò che realmente vogliamo nella nostra vita.
Contemporaneamente, la nuova realtà della fisica quantistica, sta facendo cadere le nostre certezze a proposito del mondo in cui viviamo, che noi tutti percepiamo come solido e materiale, ma che, a livello subatomico non lo è per niente. Nell'universo quantico tutto pare bizzarro, incomprensibile ed intimamente connesso, le nostre certezze si sgretolano insieme a quelle di ricercatori e scienziati, aprendo però nuove affascinanti interpretazioni del nostro ruolo nella realtà.
Molti maestri spirituali, oggi come in passato, hanno parlato dell'invisibile connessione di energia che ci lega gli uni agli altri; hanno anche cercato di farci comprendere che la vita di ogniuno di noi non è altro che il risultato di ciò che abbiamo pensato, delle nostre credenze consce ed inconsce, un riflesso del nostro mondo interiore, modificabile mediante un'osservazione consapevole dei pensieri che la mente incessantemente produce.
"Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo è prodotto dalla nostra mente."
(Buddha dal libro "Dhammapada")
Altri Maestri illuminati ci hanno parlato dell'importanza di vivere nel momento presente, perchè tutto accade qui e ora e non in un passato o in un futuro che non esistono. Eppure è proprio la percezione del tempo lineare che ci porta a sentirci letteralmente "inghiottiti" dalle cose e dagli avvenimenti, senza più controllo consapevole sul momento presente e sui nostri corpi, in una condizione di ansia senza fine.
"Dovete sempre operare con il momento presente, non contro di esso. Fatene il vostro amico e alleato, non il vostro nemico. Così si trasformerà miracolosamente l’intera vostra vita."
( E. Tolle, Il Potere di adesso)
Quando cerchiamo di mettere in pratica questi concetti nella notra vita quotidiana ci rendiamo conto di quanto sia difficile staccarsi dalla meccanicità dei soliti gesti, dal nostro modo ormai fossilizzato di esprimerci nei rapporti con gli altri e con noi stessi; per riuscirci dobbiamo essere vigili, attenti, consapevoli; dobbiamo prendere coscienza dei nostri pensieri, dei comportamenti e delle abitudini automatiche, in una parola della nostra mente di cui la realtà è un riflesso.
Non è un percorso facile e solo se desideriamo davvero migliorare la nostra esistenza, nella direzione della gioia e della consapevolezza, potremo ottenere dei risultati.
Quello che accomuna tutti noi esseri umani è che, una volta soddisfatti i nostri bisogni fisici fondamentali, aspiriamo a massimizzare il nostro livello di felicità.
Ci svegliamo la mattina e, se siamo naturalmente ottimisti, ci auguriamo di avere una buona giornata; spesso però le cose vanno in modo diverso da come avevamo sperato; i rapporti umani divengono fonte di dramma emotivo, insicurezza e dolore. La vita sembra scivolare tra le nostre dita mentre una carriera che ci pareva emozionante, un lavoro duro e costante per raggiungere i nostri obiettivi, lasciano spazio ad una sconvolgente sensazione di vuoto e di insoddisfazione interiore.
Per placare questa sensazione, che ha toccato me come penso molti di voi, può essere utile fermarsi e prendere tempo per valutare le priorità della nostra esistenza e soprattutto per comprendere come i nostri pensieri e credenze influiscono sulla felicità.
La nostra mente è letteralmente stracolma di ipotesi, credenze e aspettative a proposito di ciò che dovrebbe renderci felici.
Ma da dove vengono tali credenze?
Ogniuno di noi le ha semplicemente accumulate nel corso degli anni, fin da quando era bambino, sia consciamente che inconsciamente. Esse influenzano e determinano le nostre scelte anche in modi di cui potremmo non essere coscienti. Convinzioni che abbiamo accettato consapevolmente in passato, su ciò che ci avrebbe reso felici, potrebbero inoltre non essere più valide oggi.
Un tempo ad esempio, io stessa ero convinta che diventare una manager aziendale sarebbe stata la scelta migliore per me; poi però, dopo anni di studi ed una costante determinazione, qualcosa è cambiato dentro di me; era come se la mia percezione del mondo si fosse modificata e tutto ciò che fino ad allora aveva avuto un senso, di colpo non lo aveva più. Desideravo qualcosa di diverso, dei figli, una famiglia, un maggior equilibrio nei rapporti umani. Le voci della mente mi dicevano di non rinunciare a tutto dopo anni di studi e di sacrifici, eppure una parte più profonda di me è riuscita ad emergere imponendosi con forza e prevalendo sulle mie radicate credenze. Oggi so di aver fatto la scelta più giusta e sono immensamente felice nel fare la mamma, occupandomi della mia famiglia. Chissà, forse la mia vita avrà altre svolte in futuro, le mie priorità cambieranno di nuovo; in ogni caso non intendo limitarmi mentalmente, restare legata a convinzioni cristallizzaten perchè io cambio, il mio mondo cambia ed è necessario superare le resistenze della nostra mente, prendere il controllo, diventare consapevoli per vedere le cose con chiarezza.
Liberandoci dai paradigmi di vecchie credenze limitanti abbiamo una nuova opportunità per fare scelte migliori. La consapevolezza nel dirigere i nostri pensieri, credenze ed emozioni, apre nuove vie e nuove possibilità. La nostra vita diventa molto diversa quando riusciamo a dirigere la nostra mente, invece di diventarne schiavi.
Cambiare le nostre credenze fondamentali costituisce la base per modificare la qualità emotiva della nostra vita. Sono fermamente convinta che il potere di creare la felicità risieda in ogniuno di noi . Nessun altro può cambiare ciò che crediamo ed esprimiamo e la consapevolezza è la chiave per cambiare e ottenere una felicità duratura. E' chiaro infatti che non possiamo pretendere di cambiare quello di cui non siamo coscienti.
La consapevolezza è il mezzo per identificare i nostri modelli inconsci, portandoli alla luce, in modo che possano essere cambiati.
E 'attraverso la consapevolezza che possiamo identificare e modificare le convinzioni fondamentali di base che guidano i nostri comportamenti distruttivi e creare la felicità.
Aumentare la consapevolezza ha a che fare con lo svuotamento della mente dal chiacchiericcio incessante dei pensieri in modo che possiamo vedere noi stessi e la vita in modo più chiaro. Con la pratica si può decidere di non credere a quello che la nostra mente sta dicendo, osservando le nostre reazioni emotive.
Se anche voi come me state compiendo un cammino di riscoperta di sè stessi forse sarete interessati a leggere le pagine di questo sito che accompagneranno le mie esperienze personali durante il faticoso ma appagante cammino verso la consapevolezza.
Ho iniziato questo percorso grazia alla lettura di libri e articoli spesso incontrati quasi sincronicamente sui motori di ricerca.
Spesso alcune tecniche funzionano per me meglio di altre e mi aiutano maggiormente a fare un passo nella giusta direzione; altre volte ho la sensazione di essere un gambero; due passi avanti e uno indietro, ma in fondo questo è molto meglio che niente.Considerate questo sito come una sorta di diario in cui cerco di fissare di volta in volta sulla carta ciò che credo di avere compreso, ma sappiate anche che la mia comprensione non è affatto statica ma in continua evoluzione.
"Non hai bisogno di vedere l’intera scalinata. Inizia semplicemente a salire il primo gradino."
(Martin Luther King)
Sono grata a coloro che, avendo già raggiunto uno o più traguardi, mettono a disposizione la loro esperienza per aiutare chi, come me, ha intrapreso questo cammino ma so anche che la crescita interiore è qualcosa di personale e soggettivo.
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